Tutto in uno sguardo

Quando esco dal supermercato sei in piedi, appoggiato su un muretto, dall’altra parte della strada. Che le auto sul mio lato vadano a destra e le auto sul tuo lato vadano a sinistra mi sembra un particolare denso di significato. In un istante sappiamo che tutto inizia e finisce in questo sguardo. In un istante sappiamo chi siamo. In un istante ingordo di magia, mistero, amarezza, carne, fatalità.
Non riusciamo a muoverci.
Le nostre vite che si sfiorano in qualche punto del quartiere e noi che ci riconosciamo senza esserci mai conosciuti e ci guardiamo senza esserci mai visti: sapevo che sarebbe andata così. Solo uno sguardo, uno sguardo in cui cediamo al cannibalismo dell’anima. Le nostre carni si confondono senza toccarsi.
I tuoi tatuaggi sono sulla mia pelle.
Le tue labbra sono le mie.
Ci mangiamo, in questo sguardo. L’aria è rarefatta dal desiderio. Le nostre pupille, pietre per gli altri, si muovono segretamente per noi e raccontano la nostra storia senza dire una parola. Una storia d’amore e di sesso che inizia, vive e alla fine si consuma e si lascia portare via.
Tutto in uno sguardo.
La storia di due animali selvaggi condannati a cacciare, due anime selvagge che fanno la preda solo per gioco, solo per ingannare se stessi.
Viviamo una storia intera in questo sguardo lungo una vita, in questa vita lungo uno sguardo. Ci stiamo baciando, senza baciarci. Stiamo facendo l’amore. C’è possesso e dolore in questo sguardo.
I tuoi tatuaggi sono sulla mia pelle.
Se non fosse solo uno sguardo, se non fosse solo un istante, ci avvolgeremmo tra mille lenzuola che sporcheremmo di follia, tenerezza, dominio, paura e lotta intestina. Ci ameremmo e poi ci accorgeremmo che il nostro amore non saprebbe dove andare, saremmo in trappola, vorremmo tornare liberi, ci riusciremmo. Abbandoneremmo il letto e le lenzuola, ma non lo sporco. Quello resterebbe dentro, lo sentiremmo dentro e lo cercheremmo senza più trovarlo, perché siamo troppo simili per amarci e troppo simili per non desiderarci e non comprenderci e non avere paura l’uno dell’altra.
I tuoi tatuaggi sono sulla mia pelle.
Uno specchio sfacciato, morboso, subdolo, mai deformante: ecco cos’è questo sguardo. Sento il dolore dell’ago, ma non è davvero il dolore dell’ago. È il dolore che provo mentre abbasso lo sguardo per prima e vado via senza voltarmi. Mi stai ringraziando in silenzio, perché sai che tu non avresti mai avuto la forza di farlo al posto mio.
I tuoi tatuaggi sono sulla mia pelle.
L’ago scrive grazie sul mio seno e non fa male come pensavo.
L’ago scrive grazie sul mio seno ed è un tatuaggio invisibile agli occhi ma al cuore mai.

Tutto in uno sguardo

avatar A Gatta Morta (17 Pubblicazioni)



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